Lisbon dreams |
Sciopero generale a Lisbona, contro il furto.
Furto alle classi lavoratrici perpetrato dai rappresentanti della finanza, europea e mondiale.
Portogallo, Grecia, Italia governate da delegati della BCE. Nonostante la rinuncia della politica a svolgere il suo ruolo tradizionale e l'affossamento della Democrazia non si intravvede all'orizzonte alcun miglioramento di quegli stessi parametri finanziari il cui cattivo andamento era servito da stimolo al commissariamento dell'azione politica. Il valore dei differenziali tra titoli dei paesi "deboli", Portogallo, Grecia, Italia e quelli tedeschi continua ad ampliarsi a favore dei tedeschi, le richieste della BCE, pare siano necessità imprescindibile ed unica possibilità di sopravvivenza, unica azione immaginabile, unica alternativa, pena il disastro, ma il disastro continua, nonostante tutti gli arretramenti dei diritti, ad avanzare e i sacrifici continuano ad essere imposti solamente a coloro che hanno quasi nulla da dare. Il sindacato portoghese protesta contro quella che chiama una politica di "terra queimada", distruggere qualsiasi idea di "diritto" per avere mani libere nell'imporre regole che privilegiano la ricchezza, i pochi, appunto, l'1% della popolazione mondiale contro il 99% che deve essere invisibile, manipolabile, eliminabile e sostituibile all'infinito, come nei lavori a termine, come nei contratti di lavoro in nero.
Sciopero generale, di tutti noi contro l'ingiustizia impostaci dall'1% che ha, ed attinge dai mercati, dal mondo della finanza la propria realtà ma pesa interamente sulla nostra.
Nessun commento:
Posta un commento