donchisciotte

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Nuova era? E' da un pò di tempo che seguo, su il manifesto, le notizie relative al movimento Occupy Wall Street sorto negli USA il 17 settembre del 2011. Occupy appare come l'unico movimento di protesta di questi anni, ad avere avuto diffusione internazionale attraverso le sue semplici parole d'ordine nate da una profonda consapevolezza delle condizioni economiche, finanziarie, sociali e politiche che la globalizzazione ha creato in tutto il mondo. Vorrei in questo blog seguirne gli sviluppi, dopo averne adottato la parola che veicola l'atteggiamento principale che è anche dichiarazione di strategia. Farò spesso, il più delle volte riflessioni e considerazioni mie che serviranno principalmente a me stessa per chiarirmi le idee ed esercitarmi in quella funzione meravigliosa che all'essere umano è stata data, la scrittura. Credo, comunque, aldilà dell'adesione ad un gruppo di pensiero o di azione che esso sia, che l'atteggiamento dichiarato dal titolo del blog debba essere predisposizione usuale, soprattutto la RIVOLTA, di ciascuno di noi, di quelli che non hanno che da perdere dal corso che l'attuale politica ha intrapreso.

martedì 17 settembre 2013

Que se lixe a troika



Oggi è il secondo anniversario della nascita del movimento Occupy Wall Street.

Il movimento è nato a New York.

Il capitalismo è nato quando gli uomini si sono accorti che lo sfruttamento della forza lavoro di altri uomini rendeva, a chi aveva la possibilità di comprare al minor prezzo possibile quella forza lavoro,  grossi profitti e la possibilità di accumulare grossi capitali. A grandi linee è questa l'origine.

Oggi quella origine non è stata cancellata.
Oggi quella origine ha prodotto molto, molto altro.
Lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo ha raggiunto livelli pari a quelli della prima rivoluzione industriale. Non in tutto il mondo, certo. I lavoratori sfruttati senza diritti si trovano soprattutto in paesi che venivano definiti sino a pochi anni fa, del "Terzo Mondo", ora vengono chiamati  "Paesi Emergenti". Emergenti da cosa? Forse dalla impossibilità di essere sfruttati. Con la globalizzazione, infatti, i capitalisti dei nostri paesi "sviluppati" e "ricchi", hanno trovato più redditizio esportare non tanto i prodotti industriali realizzati in patria, bensì l'intera loro industria, l'intera loro attività produttiva, l'intera loro fabbrica in quei paesi poveri e non per portarvi ricchezza quanto per sfruttare la fame! I lavoratori sono diventati quelli del terzo mondo, lì il costo del lavoro è inferiore, lì si lavora per le ore decise dal padrone, lì non ci sono garanzie, lì, se si muore, anche a centinaia dentro le fabbriche o nelle viscere di una miniera mica si fa tanto rumore (non se ne fa il dovuto neppure per le morti sul lavoro in occidente-Italia), lì non ci sono lacci e lacciuoli che legano le mani ad imprenditori "coraggiosi", lì si produce. Punto e basta. In patria si hanno i parenti, gli immobili, il potere, una parte del patrimonio. Il denaro è utilizzato per alimentare i processi finanziari e guadagnarne sempre di più e, magari, corrompere, comprare quello che gli ingenui credono non comprabile, per acquistare anche il diritto di parlare ed essere ascoltati come buon esempio, come dispensatori di consigli universali sul fare impresa!

A volte si chiede, ad esempio in talk show televisivi, a quegli "imprenditori coraggiosi", la ricetta per rimediare alla disoccupazione in patria!!!!!!
E loro rispondono! Rispondono ma non parlano della chiusura delle loro aziende, dei lavoratori in cassintegrazione per le loro scelte. Rispondono facendo appello solamente al potere raggiunto, al diritto acquisito di mentire, di omettere, di mistificare la realtà e la loro responsabilità nello sfacelo dell'economia reale in patria, in Italia, in Portogallo, in Grecia, in Spagna, in parte in Francia.

Dice Noam Chomsky nel suo libro intitolato Occupy:

Growth is what is needed in a period of recession, not austerity. Europe has the resources to stimulate growth, but their resources are not being used because of the policies of the Central Bank and others. And one can ask what the purpose of this is. And a rational way to judge purposes is to look at predictable consequences. And one consequence is that policies undermine the social democratic structures and the welfare state structure that have been developed; they undermine the power of  labor and create a more inegalitarian society, with greater power in the hands of the corporate sector and the wealthy. So it's class war basically, and that's a kind of "failure by design" as well.


mercoledì 11 settembre 2013

To be hopeful

To be hopeful in bad times is not just foolishly romantic. It is based on the fact that human history is a history not only of cruelty, but also of compassion, sacrifice, courage, kindness.
What we choose to emphasize in this complex history will determine our lives. If we see only the worst, it destroys our capacity to do something. If we remember those times and places - and there are so many - where people have behaved magnificently, this gives us the energy to act, and at least the possibility of sending this spinning top of a world in a different direction.
And if we do act, in however small a way, we don't have to wait for some grand utopian future.
The future is an infinite succession of present, and to live now as we think human beings should live, in defiance of all that is bad around us, is itself a marvelous victory.

- Howard Zinn -

Howard Zinn
You can't be neutral on a moving train
Beacon Press, 1994

Howard Zinn
A Power Governments Cannot Suppress
City Lights, 2007


citato in 

Occupy
Noam Chomsky
Penguin Books, 2007




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